L’ametista è una pietra preziosa molto conosciuta, la cui fama è legata principalmente alle sua bellissima colorazione viola, conferita dall’elemento chimico ferro all’interno del reticolo cristallino. L’ametista è una varietà di quarzo caratterizzata dalla tonalità di colore che va dal lilla al viola intenso. La gemma risulta trasparente e translucida, e per questo adatta alla creazione di gioielli.
Anche in passato l’ametista aveva molti usi, in particolare per i greci serviva per ingannare i commensali: colui che ospitava il banchetto beveva semplice acqua in un calice di ametista, dando l’impressione che fosse vino. Proprio da qui ha origine il nome della gemma la cui etimologia – amethystos – significa “non ebbro”.
A volte può capitare che pietre come lo zaffiro viola e lo spinello viola, ma anche la tanzanite, vengano confuse per ametista; il colore infatti può essere un elemento fuorviante per i non esperti. Tuttavia l’ametista è molto più comune da rinvenire, e per questo ha un valore economico minore sul mercato. Per togliersi ogni dubbio basterebbe misurare la densità della gemma o la birifrangenza.
Per quanto riguarda la formazione dei cristalli di ametista, questa avviene principalmente all’interno di geodi, ovvero cavità rocciose formatesi a causa di grandi bolle di gas nel magma, all’interno del quale si è immesso del fluido magmatico ricco in silice che raffreddandosi si è solidificato formando numerosi cristalli piramidali. I geodi di ametista più grandi e belli si rinvengono in Brasile, ma ad oggi il più grande geode di ametista, alto circa tre metri, proviene dall’Uruguay.